Un giorno al Rpg role play gathering Firenze 3 edizione
Cosa si prova durante un evento come quello al tuscany hall di Firenze? Tutte le emozioni positive che un’attività come il gioco di ruolo può far provare.
Consapevole di partecipare in modo attivo al terzo RPG , Quando mi sono trovata all’ingresso di quell’enorme teatro, mi sono detta…. Io cosa ci faccio qui? Non mi sento pronta… Panico, vergogna per indossare una parrucca multicolor su cui spiccava un enorme corno rosso tutto fiorito! Continuo a camminare per ribloccarmi sulla porta, “sono ancora in tempo, mi giro dico che son malata e torno a casa, sarebbe possibile dato il tempo in questi giorni”.
Poi guardo mia figlia, vestita con il pigiamone unicorno, fiera di me e con gli occhi colmi della magia che ormai da luglio fa parte di noi. Mi prende la mano e tirandomi dentro mi dà coraggio.
Dal corridoio scuro mi trovo davanti una distesa illuminata di tavoli e persone, cerco di non pensare, vedo davanti a me lo stand della need games e “l’unicorno ispiratore” Nicola DeGobbis. Mi dirigo a passo spedito senza guardar oltre, l’imbarazzo è tanto specialmente per la parrucca con cui non mi sento proprio a mio agio.
Mentre parliamo inizio a guardarmi in giro, non vedo facce stranite dalla mia presenza, anzi, sembra quasi che la parrucca la noti solo io.
Sono ancora abbastanza spaventata da tutto questo, ma ho tempo per ambientarmi! Lascio la mia borsa allo stand e vado a prendere un caffè, mentre passo vedo le facce sorridenti, gli amici che mi salutano e pian piano l’agitazione passa.
Molti stand in cui mi fermo a parlare un po’…. Dreamlord, minos games, e l’enorme paese delle meraviglie targato stratagemma, uno staff unico Andrea, Yuka, Edoardo e lo “zio” Massimiliano, (purtroppo non ricordo tutti i nomi) mi hanno accolto facendomi sentire parte di un cuore pulsante di gdr, ho incontrato e parlato veramente con tante persone,
ormai non c’era più distacco e mi destreggiavo, vabbè più che altro vagavo affascinata, in quel mondo parallelo.
Era una visione di tavoli e gente, senza genere e senza età, niente caos, sembrava un enorme teatro di burattini coordinati. Detta così sembra una brutta immagine, ma ciò che avevo davanti agli occhi è qualcosa di inimmaginabile! che non rende in foto, centinaia di persone sedute ordinatamente, interpretando tutte le razze giocabili, di vari allineamenti e classi nelle ambientazioni più svariate possibili, vivendo avventure su altri mondi e altri tempi e con tutte le tipologie di dadi. Grandi e piccoli insieme, molti giocatori esperti ma anche tantissimi che non avevano mai provato un gioco di ruolo.
Già così vi renderete un po’ conto della bellezza di questo evento, ma vi ho descritto solo la prima oretta, il visibile per chiunque. Le parole, quelle che per molti volano via, per me son quelle che hanno contato di più. Immaginate una semplice mamma a cui piace giocare, o un papà, una zia, uno zio e perché no dei nonni, con una gran passione e tempo da dedicare ad un piccolo, che si trovano in un mondo pieno di giochi ed insegnamenti, attraverso i quali poter creare un nuovo legame… Immaginate un gruppo di genitori, parenti, nonni che si organizzano per portare questa realtà nella propria routine, ed immaginate di controparte vedere dei bambini affascinati ed incuriositi da quel mondo, per loro sconosciuto ed inarrivabile.
Ecco, questi sono un po’ gli argomenti che ho condiviso in questo evento, quello che più o meno è uscito fuori è questo, a quale età proporre il gioco di ruolo? Come proporlo? Quale gioco/sistema è migliore? Non ho mai fatto il narratore ad un bambino cosa mi consigli? Si potrebbe fare un attività in accordo con la scuola? Ho visto che in alcune città svolgono eventi nelle biblioteche come farne una vicino a me?
In quei momenti, tutto l’imbarazzo, la paura, e ogni emozione che alterava il mio essere ha lasciato il posto alla consapevolezza, il perché ero lì, perché proprio io, perché mia figlia fosse entusiasta, tutto era chiaro… Perché attraverso il rapporto con lei, la mia passione e l’esperienza avevo le risposte, semplici. Ma ne parlerò in modo approfondito nei prossimi articoli in questi giorni.
Adesso ero sicura di me stessa, avevo le idee chiare, e quello che avevo iniziato per me e mia figlia, quell’idea che era solo chiamiamola una scusa per passare del tempo migliore con lei, è diventata una missione! La parrucca che avevo messo ormai non era più una vergogna ma un simbolo, una “creatura leggendaria” che avrebbe riportato l’educazione ludica illuminando ogni bambino e genitore nel proprio raggio d’azione! Le spille appese al collo come appartenenza alle diverse realtà ludiche legate ad un solo filo(ne sono ancora poche ma spero entro l’anno di accoglierne molte di più).
Ci penso adesso, in questo momento di riflessione…
Unicorno: creatura leggendaria simbolo di eterna giovinezza. Kraken: creatura leggendaria in grado con i suoi tentacoli di coinvolgere molte persone. Need Games: tradotto bisogno di giochi. Stratagemma: definizione per astuto espediente per aggirare un impedimento.
Penso che come inizio non sia male no? Ok mi son fatta prendere dalla giocatrice.
Tornando seria, la giornata sta passando, e recupero la mia borsa di storie dirigendomi al tavolo; arrivano i miei giocatori un papà esperto, uno che non aveva mai giocato, insieme ai loro due bambini un maschietto e una femminuccia, ed eccola qui… La magia del gioco grandi e piccoli, maschi e femmine in un unico tavolo pronti per l’avventura salvare dei cuccioli smarriti.
Ovviamente la gamermamma non gioca solo per passare il tempo e anche a questo tavolo ho visto qualcosa di inaspettato…. Un gattino nel pozzo magico! Per salvarlo bisogna gettare qualcosa del proprio mondo a cui siamo particolare affezionati, ma attenzione forse quando tornerete a casa l’avrete perso realmente.
Ed ecco la magia… Il papà nuovo al gioco lancia la sua tastiera nel pozzo… Il bambino addirittura la sua playstation….. La bambina un po’ incerta e non del tutto sicura lancia il suo orsacchiotto dal naso grande, il papà giocatore… Non voleva buttare la sua moto, alla fine però l’hanno convinto ed il gattino si è salvato.
Finita l’avventura, è stato il momento di salutare, un momento molto triste, ma ci vediamo al prossimo evento è stato rassicurante.
Oh, sigh, avrei voluto esserci…
Un’esperienza magica!!!
aspettiamo le prossime!
Un incrocio unicorno-kraken da non sottovalutare!