La dipendenza tecnologica nel preadolescente.

Preadolescente: La dipendenza tecnologica si può contrastare attraverso il gioco ludico-educativo.

Ci sono due tipi di pensiero rispetto a questa patologia; da una parte i genitori che per mancanza di tempo, disinformazione, o succube del famoso “ma tutti ce l’hanno perché io no”, affidano i propri figli a uno schermo, forse addirittura convinti che la tecnologia sia il miglior alleato per crescere un figlio.

Dall’altra ci sono quelli come me, che si accorgono che la tecnologia è il classico zuccherino sulla pillola: per addolcire la mancanza di presenza sui figli, e i relativi sensi di colpa dei genitori. Delegando a questo o quel dispositivo, quando non è possibile, oppure è complicato relazionarsi con i figli! Considerando che la preadolescenza è solo l’inizio, siamo anche a una delle origini di questo problema, che potrebbe portare ha situazioni realmente pericolose sia in età adolescenziale, sia nella pre-adulta.

Teniamo conto soprattutto che, un qualsiasi dispositivo tecnologico, darà un superi input d ‘informazioni, ma renderà i nostri figli senza emozioni (fateci caso). Per non parlare della mancanza di educazione e di una convivenza sociale che dovrebbe essere la colonna portante della Società. A partire dall’infanzia, passando per il preadolescente, l’adolescente e nella fase di giovani adulti.

Sono consapevole che rispetto alla mia infanzia una ricerca su internet è molto più facile. Anche costruire relazioni con coetanei; ma dobbiamo ammettere che oggi i nostri ragazzi specialmente i preadolescenti sono molto più esposti e fragili. Rispettando comunque qualche regola per evitare di abusarne, la tecnologia può essere un vantaggio, anche se sicuramente, non deve riempire la parte principale delle loro attività. Deve essere comunque guidata da un adulto.

Capisco che molti genitori non abbiano tempo, siano stanchi ma, parlare e giocare, confrontarsi le giornate con i figli, può essere un piccolo inizio per dei futuri adulti migliori… Non trovate almeno trenta minuti al giorno da dedicare a loro? Beh fate un piccolo sforzo, vedrete che prendendola come abitudine probabilmente dopo qualche settimana sarà un qualcosa d’inevitabile. 

Giocare a twister preadolescente
Twister nel preadolescente

Nel periodo natalizio ho avuto modo di confermare la mia teoria, cioè che il preadolescente vada guidato verso il gioco, riescendo così a distaccarlo da uno smartphone senza traumi. Anzi, con mia sorpresa e soddisfazione, è stato più difficile farle smettere di giocare.

Mia figlia ormai è una giocatrice seriale! Dopo aver cambiato drasticamente i suoi desideri sulla “lettera a babbo natale”; complice anche il piccolo gioco di ruolo che ho proposto sulla mia pagina Facebook, i film visti in questo periodo, abbiamo riempito la cameretta di giochi da tavola.

Sostituendo bamboline, smartphone, tablet e giochi elettronici. Giocare con la mamma non è sempre il massimo, quindi abbiamo invitato un amichetta per provarli.

Quando è con le amiche le lascio la piena indipendenza nella sua camera, sempre origliando un po’ senza farmi vedere, giusto per sicurezza. (Si, sono una mamma molto apprensiva, già nella sua infanzia, ancor di più adesso che è preadolescente) ma origliare non mi permetteva di vedere cosa combinavano.

Il primo pomeriggio abbiamo giocato di ruolo, ridendo come matte e interpretando tutte e tre dei folli pony! Stranamente, sia durante il resto della giornata, che durante la sera non le ho sentite mai discutere; né hanno chiesto di uscire; né correvano per casa.

Verso le due di notte entro in camera perché le sentivo ancora chiacchierare, stavo per brontolare perché era tardissimo, anche se non avevano scuola… Ed i miei occhi si sono illuminati, sono entrata spaventandole e le ho abbracciate.

Erano entrambe sul letto a giocare ad un gioco da tavola, perché dovevano provarli tutti. Nelle 48 ore in cui sono state insieme hanno giocato a dobble, pozioni pericolose, twister, cube, labirinto magico, e tails of equestria 2 avventure…. Almeno quello che ho potuto vedere, ma non ho chiesto ero soddisfatta così!

Allora ho pensato… Perché non hanno mai chiesto giochi di società o simili se poi quando li hanno davanti sono presissime? Ed ho capito…

La difficoltà che questa generazione ha trovato, andandosi a perdere sui dispositivi elettronici e sulle amicizie social… è la mancanza di conoscenza di quelle attività che per noi erano normali;

Ricordate: quanti di noi passavano le giornate in sala giochi a sfidarsi sui cabinati? O si divertivano nelle sale con ping pong, biliardino e biliardo? I più fortunati potevano giocare ai classici giochi di società o ai cabinati in qualche bar, circolo o ludoteca. (elettronici ma anche in quel caso c’era confronto e aggregazione)

Ricordate la chiamata degli amici, o semplicemente del gruppetto a cui mancava un giocatore, e i vari parchi in cui facevi amicizia sulle altalene, ma… I nostri figli che ne sanno di tutto questo? Non esistono quasi più parchetti, non esistono i cabinati, né i giochi da cortile. Quindi non sono a conoscenza del divertimento e dello scambio sociale, eppure se riesci a coinvolgere un bambino in un “semplice gioco degli anni 80/90” ne rimane affascinato.

Quindi Cosa possiamo fare noi genitori? Non tutti hanno abbastanza tempo e case oppure giardini abbastanza ampi, molti genitori non hanno neppure la Pazienza. Abbiamo le biblioteche, e alcuni negozi che offrono spazi e giochi con cui passare qualche ora in compagnia, divertendosi gratuitamente,ci sono associazioni che organizzano giornate apposite per preadolescenti in cui i ragazzi anche se non si conoscono possono giocare insieme e magari darsi appuntamento per la prossima volta. 

Adesso sono ancora più convinta che possa funzionare, perché l’ho visto succedere. Ho visto mia figlia fare amicizia ad un evento ed incontrarsi una volta a settimana per giocare, ho visto i miglioramenti scolastici e sociali, ho visto lasciare il telefono e non ricordarsi dove fosse, ho visto bambini dai 5 anni in poi star seduti attenti alla storia… Insomma ho visto nella nuova generazione un ricordo del passato che potrebbe ritornare.

 

Basta solo mostrargli la via, o per meglio dire: la scatola giusta, cercate nella vostra città le associazioni che svolgono attività di gioco di ruolo,anche se vi sembra un mondo fuori portata per voi o magari anche per vostro figlio, piccolo; adolescente;  o preadolescente; posso assicurarvi che non è così… Sedetevi e vi rialzerete con un idea nuova, tanti amici e la voglia di ritornare, e se non c’è qualcosa del genere contatta l’organizzazione più vicina, son sicura che potrà aiutarvi!

Pubblicato da Gamer_mamma

Mamma appassionata di videogiochi, giochi da tavola e lettura fantasy. Ho iniziato la mia attività di blogger raccontando la mia esperienza "giocando di ruolo e raccontando le avventure a mia figlia ho visto i progressi educativi derivanti.. migliorando sia i rapporti sociali che a livello scolastico, ha iniziato ad essere più espressiva nei racconti, ad avere più comprensione dei testi e a gestire problemi anche di bullismo scolastico." Questo mi ha portata a studiare e sperimentare cosa avrebbe potuto ottenere e ho ampliato dal gioco di ruolo ai giochi da tavolo, ha iniziato a sviluppare testi narrativi in prima persona per spiegare storia, geografia, scienze, matematica e religione nel target 5/13 anni e ottenendo ottimi risultati riconosciuti anche da insegnanti, educatori e psicologi. Il progetto di gamer_mamma è volto a divulgare l'utilizzo del gioco in contesti educativi stimolando a imparare divertendosi.

Una risposta a “La dipendenza tecnologica nel preadolescente.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *