Lucca educational, il primo seminario.

Educare con la didattica ludica
Lucca educational, educare con la didattica ludica

Il primo seminario a cui ho partecipato appena arrivata a Lucca educational è stato quello della dottoressa Rosalba Spatorno.

Docente di scienze matematiche presso una scuola secondaria di primo grado di Palermo, esperta di tematiche ambientali e yoga.

Attestato
Lucca educational primo attestato.

Il tema era “educare con la didattica ludica”

Gli argomenti erano suddivisi sulle principali cause della fragilità dei ragazzi; in cui l’estremizzazione della competizione sociale e delle aspettative, e spesso la mancanza di modelli alternativi concreti non riescono a  stimolarli, e a vivere la “vita reale” come piacevole occasione di relazione e scambio con gli altri.

Molto interessante la sua esposizione riguardo “l’effetto Lucifero”; termine per indicare il processo per cui l’aggressività è fortemente influenzata dal contesto in cui l’individuo si trova.

Lucca educational
Deindividuazione nel mio immaginario dopo la spiegazione a Lucca educational.

La dottoressa ci ha spiegato in modo semplice l’esempio della prigione di Stanford: un esperimento psicologico volto a indagare il comportamento umano. In una società in cui gli individui sono definiti soltanto dal gruppo di appartenenza. L’esperimento prevedeva l’assegnazione, ai volontari che accettarono di parteciparvi, con ruoli di guardie e di prigionieri all’interno di un carcere simulato.

Molto interessante per i nostri interessi la teoria della deindividuazione; la quale sostiene che gli individui di un gruppo coeso costituente una folla, tendono a perdere l’identità personale. Ma anche la consapevolezza, il senso di responsabilità, alimentando la comparsa di impulsi antisociali.

I risultati di questo esperimento sono andati molto al di là delle previsioni degli sperimentatori, dimostrandosi particolarmente drammatici. Dopo solo due giorni si verificarono i primi episodi di violenza; Al quinto giorno i prigionieri mostrarono sintomi evidenti di disgregazione individuale e collettiva: il loro comportamento era docile e passivo, il loro rapporto con la realtà appariva compromesso da seri disturbi emotivi. Mentre per contro le guardie continuavano a comportarsi in modo vessatorio e sadico. A questo punto i ricercatori interruppero L’esperimento.

Tutto questo per farci capire che, non è un gioco o un videogioco a rendere violenti e disturbati i ragazzi! È il contesto in cui il giovane si trova a creare quelle che sono diventate le problematiche adolescenziali di cui siamo, purtroppo, testimoni.

Lucca educational l'evoluzione
Lucca educational è l’evoluzione della specie

Per citarne alcune:

Fomo :  (acronimo per l’espressione inglese Fear of missing out; letteralmente: “paura di essere tagliati fuori”) indica una forma di ansia sociale; caratterizzata dal desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività che fanno le altre persone, e dalla paura di essere esclusi da un qualsiasi evento o contesto sociale.

Nomophobia: è un termine di recente introduzione (nomophobia nel mondo anglosassone) che designa la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete di telefonia mobile.

Vamping:la tendenza a restare connessi sui social per l’intera notte

Parliamo anche di SADAE ovvero la sindrome da deficit di attenzione dovuta all’età, in passato una forma che coinvolgeva solo ultra cinquantenni, cercate il test su Youtube se avete meno di 50 anni, oggi non importa la vostra età… Ne siete affetti!

Parliamo di Gaming Disorder incluso a seguito della recente decisione dell’OMS nella sezione “Disturbi mentali, comportamentali e dello sviluppo neurologico” proprio della nuova Classificazione Internazionale delle Malattie. Sottolineo che questa patologia colpisce solamente una piccola percentuale di giocatori, che ricordiamo essere oltre 2 miliardi e che il videogioco in sé non debba per questo essere demonizzato o vietato.

Questo comportamenti inoltre vanno ad influenzare negativamente la qualità e la quantità del sonno provocando effetti nocivi sull’organismo. Interferiscono sulle attività quotidiane fino a determinare importanti difficoltà di concentrazione, e di attenzione che gravano sul rendimento. Favoriscono l’insorgenza di stati ansiosi, intaccando l’umore e gli impulsi.

Dopo aver parlato delle problematiche abbiamo anche discusso sugli effetti benefici del gioco, infatti se il contesto è la parte fondamentale offrire fin da piccoli la giusta educazione al gioco è fondamentale.

Facendo anche un analisi/confronto la cosa spaventosa è che nell’età scolare: il lessico, la comprensione, l’interpretazione, il coinvolgimento, la partecipazione e l’esposizione ma anche la manualità e la pratica sono performance scese a livelli critici; per non parlare del coinvolgimento, della socialità, del rispetto, dell’educazione e tutto ciò che forma la base scolastica e civile.

Studi neuropsichiatrici recenti dimostrano inoltre che la generazione nata con un dispositivo digitale in mano ha imparato ad autoapprendere attraverso una sovrabbondanza di stimoli precocissimi (visivi, cromatici, uditivi), potenziando alcune abilità ma alterando le capacità di ragionamento sequenziale.

I pochi che stanno testando il gioco da tavolo e il gioco di ruolo sperimentano invece che il gioco cooperativo e il confronto/scambio con persone reali può fornire risultati sorprendenti sia nella resa scolastica sia nello sviluppo delle competenze chiave ma soprattutto delle life skills: emotive, relazionali e cognitive.

I risultati sono ottimi anche in termini di inclusione e riduzione del gap tra ragazzi con svantaggio e/o deprivazione socio-culturale.

Era solo il primo giorno, ma trovarmi a confrontare quelle che sono le mie idee da mamma con quelle di professionisti del settore e sentire tra tutti la stessa direzione di pensiero mi ha fatto riflettere: perché nonostante le tante dimostrazioni dell’efficacia ludica, anche nello studio, ci troviamo un muro di onniscenza in cui sbattere la testa.

Ma noi genitori, insegnanti ed esperti del settore sappiamo che non ci arrenderemo e che prima o poi distruggeremo quel muro!

Questo è stato uno dei seminari a cui ho partecipato, ma è solo la punta di un iceberg. La realtà riuscirà a emergere pian piano dai resoconti delle cinque giornate di Lucca.

Voi cosa ne pensate? In quanti siete favorevoli a portare l’educazione ludica nelle nostre scuole/biblioteche/ludoteche?

Pubblicato da Gamer_mamma

Mamma appassionata di videogiochi, giochi da tavola e lettura fantasy. Ho iniziato la mia attività di blogger raccontando la mia esperienza "giocando di ruolo e raccontando le avventure a mia figlia ho visto i progressi educativi derivanti.. migliorando sia i rapporti sociali che a livello scolastico, ha iniziato ad essere più espressiva nei racconti, ad avere più comprensione dei testi e a gestire problemi anche di bullismo scolastico." Questo mi ha portata a studiare e sperimentare cosa avrebbe potuto ottenere e ho ampliato dal gioco di ruolo ai giochi da tavolo, ha iniziato a sviluppare testi narrativi in prima persona per spiegare storia, geografia, scienze, matematica e religione nel target 5/13 anni e ottenendo ottimi risultati riconosciuti anche da insegnanti, educatori e psicologi. Il progetto di gamer_mamma è volto a divulgare l'utilizzo del gioco in contesti educativi stimolando a imparare divertendosi.

2 Risposte a “Lucca educational, il primo seminario.”

  1. È stata la prima partita di mia figlia, una nuova (per lei) modalità di gioco perfetta per il suo carattere e che ha fatto fare a me un salto indietro nel tempo!

    1. Giocare con tua figlia, rende ogni avventura speciale, lei ha il gioco di ruolo nel sangue… Merito di due genitori speciali❤️

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